“Nives”: una telefonata che rovescia la vita
“Una favola bella, seppure triste. Parla di un amore lasciato sullo stradone a mezzanotte”.
“Nives” è questo, come dice uno dei protagonisti del nuovo romanzo di Sacha Naspini, e molto di più.
È un romanzo breve che dura il tempo di una telefonata e, allo stesso tempo, ripercorre intere vite. Con un ritmo serratissimo il lettore si trova in mezzo alla storia di Nives e a quella di una piccola comunità, rimane senza fiato con i continui colpi di scena che disegnano la storia, ride delle situazioni grottesche e degli equivoci che la disseminano, si emoziona sul finale e prova il sollievo e l’orgoglio della rivalsa. Sì, perché Nives, il romanzo e la protagonista allo stesso modo, compiono una piccola rivoluzione. Entrambi rovesciano gli schemi, stilistici e sociali, entrambi vincono. E così facendo difendono l’onore di tre categorie: il romanzo italiano, le donne, gli anziani. I rovesciamenti tanto cari a Naspini in questo recente lavoro ti fanno affacciare sugli abissi dell’anima, ma non ti ci gettano con violenza come avviene in altre opere, sempre straordinarie, dell’autore. Ti risollevano verso l’alto con un messaggio, in questi tempi incerti, ancora più importante: di luce.
Naspini ancora una volta centra il segno e mentre disegna con le sue opere una mappa immaginaria della Maremma amara, amata e maledetta, e ci colloca un universo ricchissimo di personaggi ed emozioni, lega a doppia mandata il lettore lasciandolo là, in attesa della prossima storia.
(Foto di Michele Guerrini)