Tricolore
Bandiera a tre colori. Indicata nel dizionario Treccani con l’accento grave sulla seconda, la parola è un aggettivo e sostantivo maschile, che deriva dal latino tricŏlor -oris e significa, appunto, di tre colori. Si legge nell’autorevole dizionario che è un termine usato quasi esclusivamente con riferimento alle bandiere nazionali, anche se non è inconsueto il suo uso figurato, specialmente nel linguaggio giornalistico: un governo tricolore, per esempio, e quello formato da tre partiti (e in questi tempi incerti, sarebbe auspicabile anche di tutti i colori dell’iride, ma questa è una questione da trattare in altre pagine).
È tricolore il vessilo italiano. Quello che proprio oggi, 2 giugno, siamo stati invitati a esporre e poi togliere, poi di nuovo mettere alle nostre finestre da alcuni esponenti politici. Ma è tricolore anche la bandiera dei nostri vicini di casa francesi.
Come racconta su Tessere Titta Schiraldi, il Tricolore italiano è stato adottato per la prima volta il 7 gennaio 1797, ben prima della nascita dello stato che lo avrebbe adottato come stendardo. Lo aveva scelto l’assemblea della Repubblica Cispadana ed è curioso notare come proprio in quelle zone sia nato un movimento politico che nel Tricolore non si riconosce appieno, tanto da sceglierne solo una parte come colore di bandiera. E il nostro Tricolore prende spunto proprio da quello francese, di origine rivoluzionaria, da cui si differenzia solo per il verde.
La bandiera italiana è definita nella sua forma, colori e proporzioni tra essi, nella Costituzione, all’articolo 12, dove si legge, appunto che «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni». La legge ne regola l’uso e l’esposizione e la tutela riconscendo il reato di vilipendio.
Ogni colore del vessillo ha un significato: è molto probabile che, prendendo ispirazione dalla bandiera francese, nelle prime versioni, il bianco del Tricolore volesse simboleggiare la monarchia che si univa con l’uguaglianza e la libertà. In seguito i tre colori sono stati associati a concetti ancora più astratti: verde ad indicare speranza, bianco per la pace e rosso per l’amore.
E forse è con questi tre significati che dobbiamo idealmente aggrapparci al Tricolore, soprattutto oggi, per questa festa della Repubblica: con la speranza che il nostro paese esca dalla crisi in cui versa; con l’auspicio che lo faccia in pace, smorzando anche i toni del dibattito politico sempre più biechi e beceri; e con l’augurio che tutti i cittadini italiani siano in grado di fermarsi a riflettere e poi rimboccarsi le maniche per dimostrare, ognuno nel suo piccolo, l’amore per questa nostra Italia.