Par condicio
Con questa locuzione latina, presa in prestito dal linguaggio giuridico romano, indichiamo la parità di condizione e trattamento.
Un modo di dire entrato nel nostro linguaggio comune all’inizio del millennio e là rimasto, per tornare in voga ad ogni tornata elettorale.
Già, perché, il termine par condicio è diventato di moda proprio quando con la legge del febbraio del 2000 si è cercato di disciplinare l’accesso ai media dei partiti e degli esponenti politici in lizza per le elezioni. Per dare a tutti i candidati le stesse possibilità, in modo che nessuno possa trarre vantaggio da condizioni personali particolarmente favorevoli.
Per par condicio, quindi, tivù e quotidiani devono rispettare spazi e tempi, per par condicio, gli uffici stampa degli enti pubblici in periodo elettorale devono evitare dichiarazioni e commenti politici e privilegiare, invece, la comunicazione istituzionale e di servizio. . [ … continua a leggere su tessere.org]